LA MAMMOGRAFIA 3D

La Mammografia Digitale (MD),attualmente  ampiamente utilizzata, rappresenta il gold standard per lo studio della mammella .
In letteratura viene riportata una sensibilità della MD tra l’80% e il 90%, che tende a ridursi fino al 48% nelle mammelle a struttura densa, ed una specificità non molto alta.
L’applicazione della Tomosintesi della mammella (Digital breast tomosyntesis-DBT) permette di superare parzialmente il limite principale della MD che è quello di essere una modalità di acquisizione di immagini a due dimensioni.

Nella mammografia convenzionale o nella MD la riduzione di sensibilità è data dalla presenza di strutture e/o tessuti con un coefficiente di attenuazione dei raggi x simili, per cui possono nascondersi lesioni focali creando dei falsi negativi o viceversa crearsi immagini simulanti delle lesioni non esistenti e quindi dei falsi positivi.
La DBT, a differenza della MD, è una tecnologia di visualizzazione in 3D che consiste nell’acquisizione di immagini  a differenti angolazioni, di breve durata grazie ad una modifica dello stativo che permette alla sorgente radiogena di ruotare,sempre con mammella ferma e con una serie di esposizioni pari al 5% - 10% di una normale singola vista mammografica.

Le singole immagini acquisite vengono ricostruite in una serie di strati ad alta risoluzione (1 mm) che possono essere visualizzati , su work station dedicata , singolarmente o in modo dinamico “cine loop”. La ricostruzione in strati della DBT elimina il problema causato dalla sovrapposizione dei tessuti e del “rumore” delle strutture nelle immagini mammografiche in 2D con la possibilità di individuare alcune patologie nascosto.

Un sistema di Tomosintesi deve essere in grado di eseguire tutti gli esami convenzionali di MD in 2D e in aggiunta le acquisizione in Tomosintesi nella stessa compressione e in qualunque orientamento si desideri .Le immagini vengono co-registrate con possibilità di confronto immediato.
La DBT in sintesi risulta una valida applicazione in ambito di screening mammografico e diagnostica mammografica clinica  in quanto determina una più accurata valutazione delle lesioni con la visualizzazione delle immagini in 3D e di conseguenza un miglioramento nell’individuazione dei tumori.

Un ridotto tasso dei richiami al secondo livello nello screening  mammografico, un maggiore valore predittivo positivo per raccomandare la biopsia, una minore dose di radiazioni erogata con l’applicazione di un software (denominato C-View) che permette la ricostruzione dell’immagine in 2D a partire dalle acquisizioni  in tomosintesi, un minore dolore da compressione e un esame più veloce e una drastica riduzione della ripetizione delle acquisizioni per artefatti di movimento,  fanno parte senza dubbio dei vantaggi della DBT.

 
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